Gentili Clienti
Non ci sono ancora novità
rispetto a quanto emerso la scorsa settimana, se non che nel frattempo anche
Venezia e la sua Provincia è diventata zona rossa.
Oggi quindi possiamo fare solo
una ricognizione degli strumenti attualmente a disposizione.
La preoccupazione di tutti è per
il futuro delle proprie attività e di come gestire il personale dipendente in
forza.
Cercherò quindi di dare alcune
indicazioni, facendo presente che la situazione è in divenire e che sicuramente
nei prossimi giorni vi saranno delle novità. Darò inoltre conto di quello che
il Governo aveva previsto per le “vecchie” zone rosse perché
è probabile che le stesse indicazioni verranno applicate anche alle “nuove”
zone rosse.
AZIENDE CHE VERSANO I CONTRIBUTI PER LA CIG (ad esempio aziende del settore industriale come
le edili e metalmeccaniche): possono fare richiesta di Cassa Integrazione per
mancanza di lavoro. E’ necessario stipulare un accordo sindacale.
Per le
“vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che non è necessaria la stipula
dell’accordo sindacale. E’ quindi probabile che questa dispensa sarà estesa
anche alle “nuove” zone rosse.
Per le
“vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che la domanda deve essere
presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto
inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.
AZIENDE CHE NON VERSANO I CONTRIBUTI PER LA
CIG:
AZIENDE
ARTIGIANE (che non rientrano
nella cig)
E’ attivo il FONDO DI
SOLIDARIETA’ BILATERALE PER L’ARTIGIANATO (FSBA) che eroga un assegno di
integrazione del reddito pari all’80% della retribuzione ai dipendenti delle
aziende artigiane in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e
all’EBAV, a prescindere dal numero dei dipendenti occupati e prescindere
dalla loro anzianità di servizio (i lavoratori devono però essere stati
assunti prima del 26.2.2020).
L’ammortizzatore sociale FSBA con
causale Coronavirus è utilizzabile in tutta la Regione, per il periodo che va
dal 26 febbraio al 31 marzo 2020 e consente di recuperare retroattivamente
anche le assenze dei lavoratori dal 26 febbraio scorso.
AZIENDE
COMMERCIO E TURISMO
AZIENDE
CON PIU’ DI 15 DIPENDENTI
Possono
presentare domanda di intervento al FIS (Fondo di integrazione
salariale) chiedendo le seguenti prestazioni:
ASSEGNO ORDINARIO
A
chi è rivolto?
Ai lavoratori subordinati di
aziende con più di 15 dipendenti che abbiano un’anzianità aziendale di almeno 90
giorni di lavoro effettivo.
Quando
e a chi è garantito
E’ garantito ai lavoratori delle
aziende interessate alla riduzione di orario di lavoro o alla sospensione
dell’attività per le cause previste in materia di integrazione salariale.
Come
fare domanda
La domanda deve essere presentata
dal datore di lavoro on line attraverso il servizio dedicato. E’ necessario
effettuare accordi collettivi aziendali che stabiliscono una riduzione/sospensione
di orario di lavoro con le organizzazioni sindacali più rappresentative. Per le “vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che non è
necessaria la stipula dell’accordo sindacale. E’ quindi probabile che questa
dispensa sarà estesa anche alle “nuove” zone rosse.
Quanto
dura
Deve essere concessa per il tempo
necessario alla ripresa dell’attività produttiva. Può essere concessa fino ad
un periodo massimo di 26 settimane in un biennio mobile.
Quando
fare la domanda
Per l’ammissione all’assegno
ordinario i datori di lavoro devono presentare domanda non prima di 30 giorni e
non oltre i 15 giorni dalla data di inizio della sospensione o riduzione
dell’attività lavorativa.
Per le
“vecchie” zone rosse il Governo ha previsto che la domanda deve essere
presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto
inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.
ASSEGNO
DI SOLIDARIETA’
A
chi è rivolto?
Ai lavoratori subordinati che
abbiano un’anzianità aziendale di almeno 90 giorni di lavoro effettivo.
Quando
e a chi è garantito
L’assegno di solidarietà
viene dato ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro che, per evitare di
licenziare, stipulino accordi collettivi aziendali che stabiliscano una
riduzione di orario.
Come
fare domanda
La domanda deve essere presentata
dal datore di lavoro on line attraverso il servizio dedicato. E’ necessario
effettuare accordi collettivi aziendali che stabiliscono una riduzione di
orario di lavoro con le organizzazioni sindacali più rappresentative.
Quanto
dura
Più essere concessa per un
periodo massimo di 12 mesi in un biennio mobile.
Quando
fare la domanda
Per l’ammissione all’assegno di
solidarietà i datori di lavoro devono presentare domanda entro 7 giorni dalla
data successiva all’accordo sindacale.
AZIENDE
CHE HANNO PIU’ DI 5 DIPENDENTI, MA MENO DI 15
Per il momento hanno diritto solo
all’assegno di solidarietà.
Nelle
“vecchie” zone rosse è stata prevista però l’estensione dell’Assegno ordinario
anche alle aziende che occupano mediamente più di 5 dipendenti.
AZIENDE
CHE HANNO MENO DI 5 DIPENDENTI
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA
IL Decreto Legge del 2 marzo 2020
ha già previsto la Cassa Integrazione in Deroga per la Regione Veneto a favore
di quei datori di lavoro per i quali non trovino applicazione le tutele della
CIG e dei Fondi di Integrazione salariale o dei Fondi di Solidarietà.
Quindi, la CIG in deroga è sicuramente prevista per quei datori che
hanno meno di 5 dipendenti e che non possono accedere ad altri ammortizzatori
sociali.
Le domande sono presentate alla regione Veneto che le
istruisce secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse. La CIG in deroga, almeno così come
prevista dal DL del 2 marzo 2020, verrà infatti erogata entro i limiti delle
risorse stanziate (40 milioni per il Veneto).
La Cig in deroga verrà
riconosciuta per un mese.
La Regione Veneto deve però
ancora emanare il provvedimento di concessione della CIG In DEROGA.
Abbiamo letto che dovrebbe essere
emanato domani.
Al momento la Regione è autorizzata
a spendere 40 milioni di euro. L’assessore Donazzan ha dichiarato che “andrà
sicuramente ricompreso il turismo, oggi escluso dalla cassa, ma dovremo trovare
il modo di intervenire su bar e ristoranti, che più di altre attività
commerciali stanno patendo le restrizioni imposte dal governo, oppure le
discoteche e le agenzie di vigilanza, individuando magari delle priorità
territoriali, penso ad esempio a Venezia che più di altre città sta subendo il
danno”.
Segnalo inoltre che:
L’Ente
Bilaterale Veneto, a cui versano i contributi molte aziende del Turismo
e del Commercio, ci ha chiesto di comunicare i dati delle aziende che
chiederanno la CIG in deroga (ripeto le aziende che hanno meno di 5 dipendenti
e che non pagano la CIG) per comunicare le informazioni alla Regione.
L’Ente
Bilaterale per il turismo di Venezia invece sta attivando uno Sportello
Anticrisi predisponendo la modulistica per le richieste di CIG in deroga.
Al momento però nessuno sa ancora
cosa verrà approvato.
Non appena avremo notizie più precise,
emaneremo un’altra circolare.